Aravena, autoritratto dell’architetto da giovane
Alejandro Aravena, cileno, è uno dei più famosi architetti al mondo, definitivamente consacrato dal premio Pritzker ricevuto nel 2016. L?Università Cattolica del Cile, dove si è formato e continua a insegnare, gli ha da poco tributato un omaggio per la vittoria del premio Riba, ricevuto a Londra alcune settimane fa; Aravena ha ricambiato offrendo agli studenti, in spagnolo, il discorso di accettazione tenuto, in inglese e a porte chiuse, ai membri dell?istituto degli architetti britannici. Mi trovo a lavorare nella stessa università in cui insegna Aravena: andarlo ad ascoltare è un?ottima occasione per capire in prima persona come sia questa archistar celebrata ma al tempo stesso diversa, per il proprio dichiarato impegno sociale, dai grandi del jet set architettonico mondiale.
Aravena racconta della propria formazione e del percorso che lo ha portato, con lo studio Elemental, ad essere uno degli architetti più quotati al mondo. Ascoltandolo parlare, mi colpiscono quattro cose (oltre alle slide che presenta, che meriterebbero un post a parte: foto del quaderno su cui ha annotato la scaletta del suo discorso, su cui appaiono e scompaiono foto, schizzi, modelli. Un modo quasi ovvio di sedurre qualsiasi architetto).
Prima di tutto, Aravena è un nerd dichiarato, fin da studente. Durante un semestre allo Iuav di Venezia legge libri che nessuno aveva mai chiesto in biblioteca, si fa sgridare dai guardiani della Scala Laurenziana a Firenze perché vorrebbe mettersi a mis...
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