Donne. Una presenza visibile nello spazio pubblico
Ci accorgiamo delle cose importanti, delle nostre libertà, delle nostre conquiste quando rischiano di venire a mancare. Come camminare sole nello spazio pubblico, anche di notte, sentirci sicure mentre prendiamo un mezzo pubblico, attardarci a parlare per strada con le amiche, prendere la parola in pubblico nel rispetto di essere ascoltate. Per questo siamo stati così colpiti dai fatti di Colonia e di Monaco, dove nella notte di San Silvestro i corpi delle giovani donne sono diventati, improvvisamente, oggetto di attenzione e sopruso e l?integrità dei corpi minacciata da mani importune, sguardi torbidi, parole indecenti.
Quale cortocircuito atavico e tribale ha potuto suscitare questo attacco al corpo delle donne nello spazio pubblico" Possiamo pensare alla bellezza delle città europee, alla cultura, alle arti e alle scienze senza pensare a quella che Claude Habib chiama la ?visibilità del femminile e più precisamente una visibilità felice, una gioia di essere visibili? nello spazio pubblico" É difficile. Eppure sappiamo che ci sono interi Paesi e città e paesaggi dai quali le donne sono state cancellate. Confinate ad abitare gli interni delle case entro una dimensione privata del vivere (e privato ci suggerisce un?idea di privazione). La segregazione assume forme diverse: spazi dedicati solo alle donne, spazi degli uomini interdetti alle donne, divieti, confini, imposizioni di abiti che cancellano ogni femminilità, restrizioni di movimento, costrizioni...
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