Felice Varini a Salon-de-Provence
Siamo a Salon-de-Provence, un paese di poco più di 40.000 residenti, noto per la casa (che si può visitare) dove visse e morì Nostradamus. Così almeno si dice. Ma la vera attrazione di queste settimane è, fino al 30 novembre, la mega opera site-specific dell’artista svizzero Felice Varini dal titolo “Double disque évidé par les toits”. Due mega cerchi rossi impressi sul tessuto costruito del paese percepibili in quanto tali solo da un punto di vista molto preciso: la terrazza del Castello Chateau de l’Empéri”.
Tecnicamente si chiamano “anamorfismi prospettici”. L’idea nasce dalla proiezione di un’immagine unitaria bidimensionale in un ambiente tridimensionale. Il risultato, allontanandosi dal punto di proiezione, è una scomposizione dell’immagine in tantissime frazioni, in funzione dalla complessità architettonica dell’ambiente.
(PIù difficile spiegarlo a parole che non a guardare il video?)
Tanti sono i lavori che Varini ha realizzato, nei contesti più variegati; monumenti, strade, facciate, negozi, interni di appartamenti, edifici industriali o commerciali.
Di seguito alcuni dei più significativi concepiti nel contesto urbano.
Una co-produzione Marseille-Provence 2013 / Ville de Salon-de-Provence
Partner: Abbaye de Sainte-Croix, Relais & Châteaux, Groupe Garrigae. Partner istituzionale: Pro Helvetia.
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