Giocare su un ponte" Forse si può (ma non a Genova)
?Non vogliamo solo rifare velocemente il Ponte Morandi, ma anche renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovino, possano vivere, giocare, mangiare?. È l?ultima dichiarazione del ministro Toninelli a proposito del futuro Ponte Morandi, che riprende una proposta alternativa per la ricostruzione del viadotto: invece della struttura leggera proposta da Renzo Piano, l?architetto Stefano Giavazzi ha proposto una complessa struttura in acciaio che dovrebbe ospitare uffici, ristoranti, parchi, pannelli solari e, in cima a tutto, un parco (oltre, ovviamente, alle corsie dell?autostrada). Contro Toninelli si è subito alzato un coro di critiche, che si domanda chi mai farebbe andare a giocare i propri bambini in mezzo al ponte di un?autostrada. Ebbene, c?è chi lo fa. E anche con un certo successo.
Un esempio viene da San Paolo, Brasile. Il Minhocão, viadotto stradale che attraversa il centro città per tre chilometri, di giorno è attraversato da 80.000 veicoli. Di sera e nei fine settimana invece è chiuso al traffico, diventando uno spazio a disposizione di pedoni e ciclisti. In questo modo, gli abitanti possono fare uso di un parco lineare sopraelevato, che per quanto fatto di cemento e privo di attrezzature si presta ad essere utilizzato in modi molteplici. Quasi una versione brutalista della più celebre High Line di New York, disponibile per poche ore ma altrettanto attraente per quanti la usano.
Se Toninelli volesse ispirarsi ad iniziative...
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