Ho iniziato a disegnare architetture immaginarie su Marte proprio perchè è meravigliosamente vuota
Un altro visionario progetto di Stefan Davidovici in cui architetture immaginarie esplorano l’ espressività in uno spazio incontaminato, incredibilmente lontano e tuttavia molto familiare come quello di Marte. I disegni, commissionati da ESH Gallery di Milano, sono prospettive completamente fatte a mano e disegnate su carta riciclata con inchiostro. Le foto di sfondo sono per gentile concessione dei nostri occhi su Marte, catturate grazie ai macchinari instancabili della NASA e che ci avvicinano un “altro mondo”.
Siamo talmente saturi di immagini di pianeti lontani anni luce da noi eppure non riusciamo a superare il senso di meraviglia creata da queste immagini.
“I have started drawing architectures on Mars just because it is so wonderfully empty. What I draw, I have no idea, certainly they are not functions I understand. For sure they are not NASA bases or anything like that, I don’t even know if those buildings are made by humans or not. It doesn’t matter. Architecture is powerful and meaningful in itself, this is what is important for me.
Even more, in dialogue with such a pristine environment. But during the time I have started to understand that this dialogue with nature also means, kind of violating it. Parasite, life is just a parasite, grown abusively on the geological endless tranquility. Maybe geology should just be left alone.”
Stefan decide di progettare forme architettoniche su Marte, proprio perchè è vuota ed ...
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