Il teorema dell?angolo: ossessione degli architetti
Come è potente nella geometria architettesca quello che potremmo chiamare il teorema dell?angolo. Che recita più o meno così. Ogniqualvolta negli isolati urbani ci si trovi di fronte ad un angolo ?non risolto? fa dovere all?architetto costruire un bell?edificio marca-angolo che rafforzi la tenuta di tutto l?isolato. Non sono accettabili angoli vuoti.
Ne ho avuto conferma ieri in commissione di Laurea al Politecnico dove un poco convinto studente e una molto convinta docente si sono impegnati a ?risolvere? (questo il termine usato) uno splendido angolo urbano lasciato vuoto e trasformato in un giardino per bambini e in uno spazio accogliente per giovani e adulti (Il giardino delle culture, affrescato da Millo).
Il giardino era a loro detta solo una soluzione temporanea, un esercizio di transizione verso una compiuta architettura, ?soluzione ben più dignitosa?! Strano modo di vedere il mondo. Rovesciamo la prospettiva. Quei pochi angoli vuoti che la città ci consegna, possono generare spazi molto vari, vuoti molto vari. Talvolta sarà saggio chiuderli con un edificio, molto più spesso sarà saggio approfittare delle possibilità di quei vuoti e prendersene cura. Accade così, in deroga alla teoria dell?angolo pieno, in tutte le città più avanzate d?Europa, là dove ci sono architetti che sanno vedere la ricchezza del vuoto non solo come luogo da riempire. Vorrei suggerire alla collega tanto convinta che il Giardino delle culture sia un capriccio temporaneo di un grup...
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