MagazineREM intervista Peter Wilson
Peter Wilson lavora in religiosissimo silenzio e sfata il luogo comune tra gli architetti che l’attività progettuale è profondamente influenzata dal cinema. Lo abbiamo scoperto grazie alle interviste di magazineREM.
E? una collezione di domande e risposte (nate dall?esperienza di magazineREM) attorno al tema comune dell?architettura, della musica e del cinema, è una raccolta costruita intervista dopo intervista, settimana dopo settimana. Nel tempo è nata una playlist e una filmografia.
E? una raccolta di interviste fatta da Minkyung Han e Marco Belloni.
PETER WILSON
M.H. e M.B – Spesso il cinema è riuscito a prefigurare scenari di architetture possibili o utilizzare architetture esistenti per inscenare delle storie. Quale è il suo rapporto con il cinema, pensa mai alle sue architettura viste dal punto di vista di una cinepresa o di una storia che può accadere" Peter Wilson – Ormai è diventata un?abitudine ed anche un luogo comune tra gli architetti rivendicare la propria passione e la propria influenza del cinema, a tal punto che molti architetti, che desiderano farsi passare per intellettuali insistono sul fatto che sono profondamente influenzati da Godard. Il mio consiglio ai giovani architetti è di non credere a tutto questo.
Detto questo io sono profondamente influenzato da alcuni film:
Le riprese urbane di Wenders.
L?esplorazione del piano di Lars von Trier nel film Dogville.
Playtime di Tati per l?interessante comportamen...
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