Olafur Eliasson a Versailles stupisce e incanta con le sue opere percettive
Dal 2008 il castello di Versailles diventa ogni anno il palcoscenico su cui artisti di fama internazionale vengono invitati ad esporre le loro creazioni: Jeff Koons, Takashi Murakami, Giuseppe Penone, Lee Ufan e Anish Kapoor hanno invaso negli ultimi anni i giardini e le sale di uno dei palazzi reali più famosi al mondo. Quest’anno è la volta del danese Olafur Eliasson, artista molto atteso vista la particolarità delle sue ricerche artistiche che investigano la luce, la percezione e il movimento.
Dopo “The weather project” (2003) opera grazie alla quale un sole artificiale è sorto nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra e “The New York City Waterfalls” (2008) con quattro cascate dislocate sulla costa di Manhattan e Brooklyn, è qui a Parigi che l’artista decide di riassumere alcuni tra i temi a lui più cari: percezione, luce e cambiamenti climatici. Nove opere in totale, sei all’interno del castello, due nei giardini e una lungo il Canal Grande.
André Le Nôtre, il paesaggista di Luigi XIV, voleva costruire nei giardini della reggia un ambizioso gioco d’acqua che però non fu mai realizzato: è a questa idea che Eliasson rende omaggio con la spettacolare cascata alta 40 metri collocata nel Canal Grande, lungo l’asse principale dei Giardini di Versailles.
All’esterno si trovano anche l’opera “Glacial rock flour garden” dove uno strato di morena della Groenlandi...
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