Quando il gioco si fa duro, gli artisti non possono più giocare.
Alla richiesta da parte dell?artista dissidente cinese Ai Weiwei di avere un grande quantitativo di Lego per realizzare la sua ultima opera d?arte, l’azienda ha risposto con un secco no. La casa madre danese non può consentire «l?uso a fini politici» dei propri mattoncini.
Sono migliaia i genitori ad avere imprecato nel cuore delle loro domeniche trovandoseli improvvisamente sotto i piedi?scalzi. Quelle migliaia di mattoncini colorati che tanto piacciono ai nostri infanti laboriosi sono davvero un pericolo per la nostra incolumità. Il lego è fonte di destabilizzazione per la pace familiare. Ma ora scopriamo che è anche uno strumento di eversione politica molto pericoloso. Alla richiesta da parte dell?artista dissidente cinese Ai Weiwei di averne un grande quantitativo per realizzare la sua ultima opera d?arte, la Legoland ha risposto con un secco no. La casa madre danese non può consentire «l?uso a fini politici» dei propri mattoncini. E il pensiero è andato subito ai nostri bambini sdraiati lunghi distesi in salotto, piccoli sabotatori in erba del sistema. Dubitare della risposta della Legoland è persino troppo facile. Il mercato cinese è un mercato vastissimo che consentirebbe prospettive di crescita nella produzione e nelle vendite molto intense. Lo stesso presidente Xi Jinping ha annunciato durante il suo viaggio in Gran Bretagna che Lego aprirà presto un parco di divertimenti Legoland a Shanghai. E’ d’altro canto comprensibile c...
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