Rimozione forzata delle opere d’arte di Clet Abraham a Firenze
New York, Parigi e recentemente anche Hong Kong, sono alcune tra le più famose città i cui cartelli sono stati ?ritoccati? dall?artista francese Clet Abraham, ma è nei capoluoghi toscani che esprime maggiormente la sua arte e trova anche la maggior parte dei problemi.
Firenze, sede del suo studio, è la città che vanta il maggior numero di sue opere, che spaziano tra modifiche e vere e proprie installazioni, ma è anche la città che con più fatica accoglie le sue creazioni, sanzionandolo con multe e processi. Emblematico è il recente caso del suo ?Ladro di regole?, opera affissa ad un divieto di transito in seguito alla rimozione – è il proprio il caso di dirlo – forzata di una sua precedente opera.
Accusato di atto vandalico e di aver “imbrattato” la segnaletica, l’artista è fermamente convinto che “Imbrattare nel vocabolario italiano vuol dire sporcare, macchiare, insudiciare e riferito alle tele è sinonimo di pittura mediocre. La mia arte, invece, è fatta di ricerca artistica. Pagare questa multa (la polizia di Pistoia gli ha recapitato una multa di 2112,60 euro) vorrebbe dire riconoscermi in questa accusa”. In questo caso, ma anche in altre situazioni simili, l?accusa dell?illeggibilità del cartello non sussiste poiché, come lui stesso da esperto di comunicazione sottolinea, il messaggio non è intaccato. Clet rimarca, invece, la cattiva amministrazione di talune città che decidono di rimuovere le sue oper...
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