Riprendiamoci l’architettura (e Ulisse)
Possiamo smetterla di fare gli scandinavi" Arrediamo le nostre case comprando mobili Ikea. Poi li riempiamo con gingilli e decorazioni che prendiamo da Tiger. E questi oggettini cute ci osservano mentre al computer contempliamo l?ultimo progetto di Bjarke Ingels (BIG), ascoltiamo i Sigur Ros e spiamo le foto dell?ennesimo amico di ritorno da un viaggio in Islanda. Ci piace giocare a essere nordici, ma – sorpresa! – siamo e restiamo mediterranei. Abbiamo più cose da dirci (e da darci) con chi affolla il Mediterraneo. E non è solo questione di austerità o etica protestante. È un modo del tutto differente di vivere la socialità , che si riflette anche in una maniera di vivere gli spazi lontanissima dalla nostra.
I danesi parlano di hygge, un tipo di intimità che genera benessere: uno stile di vita che d?inverno si esprime al suo massimo, con tazze fumanti, maglioni con le renne e coperte di lana grossa sotto cui rifugiarsi. Gli svedesi invece hanno il lagom, un concetto che esprime una preferenza per le vie di mezzo: una sobrietà che può riflettersi anche in una semplice scrivania ordinata e forse ha nell?immaginario Ikea la sua espressione più potente. Entrambi i concetti, espressione dell?estetica scandinava, condividono una predilezione per ciò che è carino ed equilibrato. E chiuso. Sia hygge che lagom sono modelli che si esprimono bene nel chiuso di una casa, rifugiandosi nella propria interiorità , rifuggendo da una dimensione collettiva che Ã...
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