Senza le voci dei bambini le città sono morte
Potrebbe essere l?ispirazione per un romanzo alla Stephen King. Una città perfettamente sterilizzata dalla presenza dei bambini, via dalle strade e dai giardini, dai ristoranti e dai cinema. Una città abitata solo da adulti, o meglio da vecchi ancora in salute, dediti ai loro piaceri e ai loro passatempi senza impegno né scadenza. Una città senza il vociare dei bambini piccoli all?uscita dalle scuole o dagli asili, finalmente liberati dalle angustie degli spazi scolastici, quando esplodono con fuochi d?artificio, festosi e acuti. Una città senza le biciclette, i passeggini, i monopattini, gli skateboard. Una città compostamente in silenzio.
Forse vorrebbero abitare quella città alcuni (il parziale è sempre d?obbligo) dei condomini dello stabile di via Anfossi 36 a Milano che hanno intentato causa, vincendola, all?asilo nido La locomotiva di Momo, a loro detta, fonte di rumore e indebito traffico di minori nell?atrio del condominio. La notizia è desolante. L?asilo, ristrutturato al piano terreno dello stabile, gode di un ingresso indipendente, una doppia altezza ben sfruttata, spazi ampi e ariosi, perfetta insonorizzazione degli spazi di gioco dei bambini. Da anni non vedevo in città spazi per i bambini così curati sotto il profilo del design di interni, intelligenti nella ripartizione dei locali, sani sotto il profilo della qualità di vita dei bambini. E perfettamente isolati rispetto alla vita del signorile condominio. Ho visto ben altre mescolanze in città, ...
-------------------------------- |
|