Sognando il ponte di Messina, un’inutile meraviglia
C?è cascato anche Renzi. ?Quando avremo chiuso questi dossier, sarà evidente che la storia, la tecnologia, l?ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell?Italia?, ha detto qualche giorno fa. Soltanto che il ponte non è il Ponte Vecchio della sua Firenze, ma il famigerato ponte sullo Stretto di Messina. Come la Fata Morgana che imperversa nello stretto, il fantasma del progetto torna periodicamente a manifestarsi tra Sicilia e Calabria, oltre che in alcune menti politiche particolarmente fantasiose.
Il Ponte sullo Stretto è un sogno di lunga data che continua una lunga tradizione. I ponti sono una delle prime opere costruite dall?uomo nello spazio intorno a sé e sono la manifestazione visibile di un?esigenza e un sogno: superare ostacoli naturali per costruire nuove relazioni. E allora ecco ponti per collegare sponde e facilitare scambi, come a Roma, Parigi e mille altre città fluviali. Ponti per unire comunità divise, come a Mostar. Ponti per tenere insieme intere città, come a Venezia, o ancora per reggere intere metropoli, come a New York o San Francisco. Ancora oggi, i ponti possono essere progetti visionari: ed ecco l?Øresundsbron, il collegamento metà ponte metà tunnel che unisce la Svezia alla Danimarca. Può il Ponte sullo Stretto unirsi a questa ricca famiglia di costruzioni ardite" Ahinoi, non sembra il caso. E non è solo per le difficoltà tecniche di un ponte costruito in zona sismica, esposto ai...
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