Texas, dove gli Stati Uniti stanno cambiando
Il Texas è quanto di più statunitense ci si possa immaginare. E lo è anche oggi, mentre gli Stati Uniti si stanno trasformando in un paese diverso da quello affermatosi nel corso del Novecento. Se il Texas è sempre stato il simbolo della bigness americana, ad oggi è lo specchio di un paese che sta acquisendo una nuova identità e fatica ad accettarla. Già solo Houston, la più grande città dello stato, racconta il Texas e quel che sta diventando.
Houston è una piccola Dubai. Il downtown cittadino, sede di banche, hotel di lusso e compagnie petrolifere, è un gioiellino tirato a lucido; uno sfoggio di ricchezza che non trascura nemmeno la più piccola aiuola e decora la linea del tram con lunghe fontane tra un binario e l’altro. Certo, di sera le strade sono frequentate solo da pochi homeless e molti edifici sono in realtà parcheggi, una delle principali destinazioni d’uso del centro cittadino. La sensazione è quella di una grande città-vetrina, orgogliosa dell’ordine e del benessere che le grandi imprese del Novecento – la corsa al petrolio, la guerra al Nazismo, la conquista dello spazio – le hanno portato. E così, i lussuosi grattacieli del centro promuovono Houston al mondo, insieme al Nasa Space Center, alla cappella di Rothko, persino a una nuova scultura di Anish Kapoor con cui la città si candida a diventare la Chicago del Sud.
Fuori dal centro però la realtà è differente. Arrivando in Texas da est, le raffinerie coste...
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